ARCELOR MITTAL RIDUCE PRODUZIONE IN EUROPA

Rallentamento anche in Italia. Ma non ci saranno tagli a Taranto: la rassicurazione arriva anche dalla Uilm

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ArcelorMittal annuncia oggi l’intenzione di sospendere temporaneamente la produzione negli stabilimenti siderurgici di Cracovia in Polonia e di ridurre la produzione nello stabilimento delle Asturie in Spagna. Inoltre, l’aumento previsto del livello di produzione a 6 milioni di tonnellate in ArcelorMittal Italia subirà un rallentamento a seguito della decisione di ottimizzare i costi e la qualità della produzione.

Nell’insieme, queste azioni si tradurranno in una riduzione temporanea della produzione annua di circa 3 milioni di tonnellate.

Geert van Poelvoorde, CEO di ArcelorMittal Europa – Prodotti Piani, nel commentare questa decisione ha dichiarato: “La difficile decisione di ridurre temporaneamente la nostra produzione europea di prodotti piani non è stata presa alla leggera. Comprendiamo l’impatto che questa scelta ha sui dipendenti e sulle comunità locali. Lavoreremo per garantire che vengano adottate misure sociali volte a supportarli durante questo periodo. Queste azioni riflettono un contesto europeo caratterizzato oggi da una carenza di domanda, una situazione, questa, ulteriormente aggravata dall’aumento delle importazioni, nonostante le misure di salvaguardia introdotte dalla Commissione europea. I costi elevati dell’energia e l’aumento di quelli della CO2 contribuiscono a rendere questo scenario ancora più complesso. Stiamo collaborando con le parti interessate per chiedere che le salvaguardie siano rafforzate con l’obiettivo di impedire un ulteriore aumento delle importazioni dovuto alla continua sovraccapacità globale e a un indebolimento dell’economia nei Paesi limitrofi alla Ue, inclusa la Turchia. Continueremo inoltre a sostenere l’introduzione di misure adeguate per garantire che, in Europa, importatori e produttori sostengano gli stessi costi della CO2. L’industria siderurgica in Europa può avere un forte futuro, ma è necessario garantire parità di condizioni, affinché non venga concesso un vantaggio sleale ai concorrenti extra Europa”.

A Cracovia, la produzione primaria (che comprende l’altoforno e le acciaierie) sarà temporaneamente sospesa. Il mercato siderurgico polacco è stato particolarmente colpito a causa dell’aumento delle importazioni di acciaio russo nel 2018 e di un mercato caratterizzato dai più alti prezzi dell’elettricità in Europa. Nelle Asturie, la produzione primaria verrà ridotta. I costi dell’elettricità, infatti, sono molto alti anche in Spagna. Inoltre, il mercato dell’Europa meridionale è stato colpito da un aumento senza precedenti delle importazioni provenienti da Paesi non membri UE.

Nonostante l’introduzione nel febbraio 2019 delle tariffe di salvaguardia permanenti nella UE, si è registrato un costante aumento delle importazioni di prodotti piani in Europa. In Europa, infatti, le importazioni di questo tipo sono attualmente ai massimi storici, con le importazioni di coil laminati a caldo in aumento quest’anno del 37% a partire dal 2017 su base annua. Inoltre, il prezzo della CO2 è aumentato di circa il 230% dall’inizio del 2018, determinando un’ulteriore pressione competitiva sui produttori siderurgici europei. Nel sistema di scambio di quote di emissioni della UE (ETS), solo l’acciaio prodotto in Europa è soggetto a una tassa sulla CO2. ArcelorMittal ha già chiesto l’introduzione di misure per cui l’acciaio importato abbia gli stessi standard applicati alla CO2 per l’acciaio prodotto in Europa ai sensi dei regolamenti previsti dall’ETS.


Nel frattempo stamattina nel Consiglio di Fabbrica ArcelorMittal di Taranto, si è tenuto un incontro dedicato alle elezioni delle Rsu svoltesi ad aprile scorso, al quale hanno partecipato anche le segreterie nazionali Uil e Uilm, con la presenza dei segretari generali nazionali Carmelo Barbagallo e Rocco Palombella oltre ad Antonio Talò, segretario generale Uilm Taranto.

Nel corso dell’incontro i vertici sindacali hanno rassicurato sulla situazione Arcelor a Taranto: dopo i contatti intercorsi con l’azienda si escludono tagli nell’occupazione e negli stipendi.

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