TARANTO PER GAZA, M5S IN PRIMA LINEA

Turco: «La pace non è un hashtag: Meloni non fugga, Taranto non sarà mai base logistica della guerra»

Sulla vicenda Gaza ospitiamo l’intervento del vicepresidente nazionale del movimento cinque stelle senatore Mario Turco.

 

Taranto, domenica 28 settembre, non è stata una giornata come le altre. In Piazza Immacolata, il MoVimento 5 Stelle ha organizzato una raccolta fondi per la popolazione di Gaza, devolvendo direttamente le somme a famiglie palestinesi che da tempo vengono sostenute dai nostri attivisti, in particolare grazie all’impegno instancabile di Anna De Rosa. Un gesto semplice e concreto, che racconta meglio di tante parole il bisogno di reagire a ciò che accade in Medio Oriente: un genocidio sotto gli occhi del mondo. La solidarietà, tuttavia, non basta. Se la cittadinanza si mobilita, la politica non può rifugiarsi in una neutralità ipocrita. È tempo che le istituzioni assumano decisioni chiare, coraggiose e nette. La vicenda della nave Seasalvia, approdata al porto di Taranto e denunciata come potenziale rifornitrice dell’aviazione militare israeliana, segna un punto di gravità istituzionale, morale e strategica. Taranto non può diventare complice, anche indiretta, di operazioni che alimentano crimini contro l’umanità. Per questo il M5S chiederà al Governo Meloni di riferire immediatamente in Parlamento, così come agli enti locali di prendere posizione. Non accetteremo zone d’ombra né silenzi imbarazzati: l’Italia deve schierarsi dalla parte della pace e del diritto internazionale, non rendersi complice di massacri e bombardamenti contro civili indifesi. La nostra forza politica ha già destinato fino a un milione di euro, frutto delle restituzioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali, a progetti di aiuto umanitario per Gaza. Lo abbiamo fatto in collaborazione con Music for Peace e con la Global Sumud Flotilla, sulla quale è presente anche il nostro senatore Marco Croatti a cui va tutto il nostro supporto. Quelle del M5S non sono iniziative episodiche: già ad aprile abbiamo depositato una mozione per il riconoscimento della Palestina come Stato sovrano con i confini del 1967 e Gerusalemme capitale condivisa, chiedendo la fine dell’occupazione militare e degli insediamenti illegali. La nostra posizione resta chiara: sospensione immediata della vendita di armi a Israele, embargo sui rapporti commerciali, sanzioni mirate. L’Italia deve avere il coraggio di essere protagonista ai tavoli diplomatici e non una comparsa nei teatri di guerra. Taranto, città già segnata da decenni di sacrifici ambientali e industriali, non sarà mai la base logistica di conflitti che negano la dignità umana. Non possiamo accettare che il Governo Meloni pieghi la nostra sovranità nazionale a logiche di sudditanza militare e un trumpismo internazionale che ci rende marginali. La pace non è un hashtag da sbandierare nelle cerimonie ufficiali, ma un impegno quotidiano che richiede scelte politiche coraggiose, trasparenza istituzionale e mobilitazione civile. Da Taranto parte un segnale forte: non ci volteremo dall’altra parte, e il MoVimento 5 Stelle continuerà a battersi perché l’Italia scelga con chiarezza da che parte stare.

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