“STOP ELETTRICITA’ TAMBURI, PIU’ RISPETTO PER I COMMERCIANTI”

LA PROTESTA DI CASAIMPRESA / CONFERSERCENTI

Due avvisi di interruzione dell’energia elettrica da parte dell’Enel per interventi sugli impianti, nel rione Tamburi uno per il 24 luglio, il secondo per il 23 agosto, nel pieno della giornata ed esattamente nella fascia oraria che va dalle 8.30 alle 16.30.
In vista dei lavori, alcuni commercianti del quartiere, certamente preoccupati e al fine di evitare ripercussioni importanti sull’attività, hanno deciso di noleggiare un generatore di corrente, salvo poi essere informati del fatto che gli interventi non ci sarebbero più stati. I commercianti quindi hanno dovuto sostenere inutilmente un costo di 600 euro. In vista della seconda data indicata, hanno nuovamente deciso di organizzarsi con un generatore, soprattutto per garantire la  continuità del freddo  che deve essere costante per un certo tipo di alimenti facilmente deperibili. Anche questa data è trascorsa senza che siano stati fatti gli interventi e quindi senza alcuna interruzione.
Ovvi i disagi che già solo una comunicazione simile determina, sarebbero maggiori chiaramente quelli di una  effettiva interruzione del servizio, soprattutto per  commercio e pubblici esercizi, ma anche per i residenti nel quartiere, nel pieno di un’estate caldissima.
L’associazione datoriale Casaimpresa, aderente a Confesercenti, chiede dunque che, per la prossima volta, quando effettivamente sarà sospesa l’erogazione di energia elettrica, che l’Enel, sulla base di quanto già accaduto e del costo sostenuto, peraltro inutilmente, metta a disposizione gratuitamente, un generatore per ovviare a disservizi; l’associazione propone inoltre, laddove sia possibile, di programmare i lavori nelle ore notturne, o in periodi meno intensi, quando i disagi sarebbero decisamente meno pesanti. L’invito è dunque a prendere in considerazione, nel momento in cui vanno programmati determinati interventi, anche le esigenze dei vari utenti, in modo da rendere più gestibile l’interruzione del pubblico servizio.
In caso di mancate risposte, l’associazione datoriale si vedrà costretta a fare ricorso ad azioni legali laddove tali comportamenti lesivi degli interessi di imprenditori e cittadini, dovessero ripetersi.

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