NUOVE STRISCE BLU A TARANTO, LE REAZIONI

INTERVENGONO MELUCCI, UNA CITTA' PER CAMBIARE, CASAIMPRESA, UNIRE TARANTO

Infuriano le polemiche sulle nuove strisce blu a Taranto.

Di seguito l’intervento dell’ex sindaco Rinaldo Melucci.

La rimodulazione delle “strisce blu” è una delle più dirette conseguenze del “Piano urbano della mobilità sostenibile” (Pums), redatto dall’amministrazione Melucci con il contributo di tutte le forze politiche di maggioranza, dei commercianti e dei cittadini, per rivoluzionare le nostre abitudini rispetto agli spostamenti in città.

Era stata ampiamente annunciata e, come tutte le innovazioni che abbiamo introdotto in questi anni, avrebbe previsto un ragionevole periodo di test e dei correttivi in corso d’opera. Perché ogni novità ha margini di miglioramento.
Una maggiore rotazione dei parcheggi, diversi “park & ride” (mai visti a Taranto), il mantenimento delle stesse tariffe (le più basse tra le grandi città), sono i vantaggi che questo provvedimento porterà e che avremmo arricchito grazie all’ascolto dei cittadini.

Ora non potremo più farlo, non vi sarà la mediazione della politica ad accorciare le distanze tra il “palazzo” e i cittadini: sappiamo chi ringraziare.

Ma possiamo suggerire alla struttura commissariale di adottare quelle misure che avevamo già ipotizzato e che avremmo applicato, come l’introduzione dei permessi gratuiti per i residenti a basso reddito anche nelle zone miste, prevedendo una modulazione del loro eventuale costo al crescere dell’Isee.

La transizione è un percorso fatto di coraggio e comprensione, doti che non ci sono mai mancate e che opporremo sempre a chi preferisce uno squallido opportunismo.

Questa, invece, la dura presa di posizione di “Una città per cambiare”.

Cambiano tariffe ed orari per la sosta a pagamento in città ed aumentano le strisce blu. E’ questo l’ultimo regalo della giunta Melucci che, attraverso una delibera di Giunta del 24 novembre scorso a firma di Fabiano Marti, ha eliminato la pausa tra le le 13,30 e le 16,30. Di fatto l’onere sarà esigibile dalle 8,30 alle 20,30 nelle zone già provviste di strisce blu e ne sono state create di nuove, in particolare ricordiamo quelle in viale Magna Grecia e Corso Italia, in piazzale Democrate e piazzale Vittime delle Foibe in zona Porta Napoli. Non cambia nulla invece per le aree recintate, dove il pagamento è dovuto per tutte le 24 ore.
Tra le nuove aree di sosta è menzionata anche la cosiddetta area camper di via Rondinelli che però a tutt’oggi è ancora in totale stato di abbandono.
Il Comune di Taranto ci aveva provato già a luglio ad aumentare tariffe e tempi di pagamento sulle strisce blu ma, forse a causa delle numerose proteste di cittadini ed associazioni di categoria, aveva preferito ritirare l’impopolare provvedimento, firmato pochi giorni prima della nomina del commissario prefettizio, e diversi giorni dopo le dimissione dei 17 consiglieri che di fatto avevano sfiduciato la giunta.
La patata bollente è stata quindi messa nelle mani del commissario prefettizio che dal 26 novembre svolge le funzioni di sindaco e giunta.
Da quanto si apprende dal documento redatto da Amat: “Gestione dei parcheggi pubblici nel comune di taranto – regolamentazione 2021” datato 1 dicembre 2021, le aree a pagamento di nuova realizzazione (corso Italia, Magna Grecia e zona Porta Napoli) dovrebbero compensare la mancata realizzazione dei due parcheggi di scambio “park & ride” che l’amministrazione uscente non è stata in grado di realizzare in zona Cimino e Croce. In queste aree chi proviene dalle periferie cittadine avrebbe potuto parcheggiare l’auto e con un unico ticket giornaliero, pagare la sosta e muoversi con i bus. Un sistema valido, utilizzato in tantissime città, che avrebbe senso se realizzato in zone periferiche, come Cimino e Croce, facilmente raggiungibili per chi proviene da fuori e dove non sono presenti abitazioni e auto dei residenti. Realizzare un sistema di park & ride in viale Magna Grecia e Corso Italia, non incentiva chi proviene da fuori città allo scambio del mezzo, in quanto per raggiungere quelle zone dovrebbe comunque entrare nel traffico urbano, molto intenso nelle ore di punta. Inoltre, gli spazi in cui parcheggiare saranno contesi con i residenti, numerosi in quelle zone.
E, mentre a chi abita nelle vecchie zone dove sono presenti le strisce blu è concesso un permesso di sosta gratuito, per chi risiede in prossimità delle nuove aree non è prevista alcuna agevolazione.
Un provvedimento frettoloso e viziato, infatti, nonostante sia entrato in vigore dal 1 dicembre, i nuovi parcometri, apparsi improvvisamente, non sono ancora attivi e la stessa tracciatura delle strisce blu è stata realizzata con le auto in sosta, i cui proprietari che le avevano parcheggiate nelle strisce bianche le hanno ritrovate nelle strisce blu, spesso tracciate tra le ruote del veicolo stesso.
Sono soprattutto i residenti delle zone intorno a viale Magna Grecia e corso Italia che, più di altri, hanno manifestato il loro dissenso verso le nuove regole: attraverso i social, ma anche affiggendo cartelli di lamentela sui nuovi parcometri, si sono fatti precursori di una protesta generalizzata, dovuta l’esborso medio di una somma media di 3€ in più al giorno causata dall’eliminazione della sospensione della pausa.
Il pagamento della sosta dovrebbe essere finalizzato prevalentemente alla diffusione di una diversa educazione alla mobilità urbana che preveda un minor utilizzo del veicolo personale, incentivando la mobilità sostenibile, basata su un maggiore ricorso ai mezzi pubblici, alle biciclette, monopattini ecc.
Naturalmente non basta tracciare strisce blu e chiedere agli utenti il pagamento se non si organizza un sistema efficiente basato sull’affidabilità dei mezzi pubblici, sulla possibilità concreta di lasciare la propria auto a casa o su appositi parcheggi periferici che non spostino il problema su altre zone comunque residenziali, di corsie ciclabili reali, che colleghino le periferie al centro urbano, di spazi in centro dove poter lasciare la propria bicicletta in sicurezza, così come previsto dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile).
La sensazione, invece, è quella che fino ad oggi si sia proceduto più per ottemperare ad obblighi normativi piuttosto che andare incontro alle esigenze dell’utenza.
Chiediamo al Commissario di annullare
 le deliberazioni della Giunta Comunale n. 122 del 02/04/2021 e n. 395 del 04/11/2021 che hanno apportato modifiche alle aree di sosta a pagamento.
Abbiamo provveduto a richiedere un incontro al Commissario Prefettizio per discutere di questo e di altre questioni.

Una richiesta di modifica della nuova disciplina arriva anche da Casaimpresa.

“La nuova tariffa della sosta tariffata a Taranto ci lascia perplessi e ci preoccupa non poco”. Francesca Intermite, Presidente CasaImpresa Taranto commenta la novità voluta dall’amministrazione comunale Melucci e partita ieri.
“In un  momento di crisi come quello attuale, nel quale l’emergenza Covid  ha  dato il suo pesante contributo, certamente i pubblici esercizi avrebbero volentieri evitato l’introduzione di questo provvedimento, evidentemente mirato a far cassa. Provvedimento che indubbiamente penalizza il commercio nelle vie cittadine più centrali”.
“Il pagamento non stop, e che quindi  non prevede più la pausa tra le 13.30 e le 16.30, con una fascia unica dalle 8.30 fino alle 20.30, non attira sicuramente i clienti che, oltre al traffico, devono sopportare anche un costo maggiore per parcheggiare l’auto durante gli acquisti o le passeggiate nel Borgo”.
“Infatti – conclude la Presidente di CasaImpresa Taranto  – se per i commercianti esiste una convenzione denominata “convenzione operatore del Borgo” , che  si attiva presso l’amat, il problema permane per i clienti. A questo si aggiunge inoltre il numero anche piuttosto esiguo dei posti a disposizione: sono 300 parcheggi in tutto, da dividere tra commercianti, cittadini provenienti da altri rioni ed eventuali turisti”.
Francesca Intermite dunque propone: “Chiediamo che si possa intervenire, almeno per ridurre le tariffe, portandole a 0,50 euro, dalle 13:00 alle 16:30. Questo ci sembra un buon compromesso, una soluzione  più adeguata rispetto alla completa sospensione per andare incontro alle esigenze di tutti”.”Esprimo inoltre preoccupazione anche per l’allargamento dei parcheggi a pagamento ad alcune importanti arterie, come Viale Magna grecia, Corso Italia e via Medaglie d’oro. Anche qui, oltre al disagio per i residenti, non si puo sottacere quello delle centinaia di attività commerciali e dei pubblici esercizi, già costretti ad una concorrenza impari con centri commerciali e medie superfici. All’eventuale revisione delle politiche tariffarie e delle aree, andava affiancata la creazione di nuove aree di sosta che non c’è stata, dal momento che risultano poco significativi gli interventi di piazza Fadini o del Park and Ride di Piazzale Democrate, neppure in grado di compensare la riduzione dei posti di Baraccamenti Cattolica. Già in passato abbiamo chiesto di rinviare l’entrata in vigore del provvedimento, ancor più  questa esigenza va espressa oggi che siamo in avvio di festività natalizie che assumono una importanza vitale per il commercio cittadino. Un commercio che – conclude Intermite – provvedimenti intempestivi e non ragionati come questo, rischiano di far scomparire a favore degli acquisti online, che già in occasione del recente Black Friday,  l’ha fatta da padrona”.
“Invitiamo dunque il commissario prefettizio a riconsiderare i contenuti del provvedimento con modalità e tempi di efficacia differenti”.

Unire Taranto chiede l’annullamento del provvedimento.

Alla luce delle proteste di moltissimi cittadini che riguardano l’estensione delle strisce blu in nuove strade della città, il presidente dell’associazione Unire Taranto Piero Bitetti ha scritto al Commissario Prefettizio del Comune Vincenzo Cardellicchio chiedendo di annullare in autotutela il provvedimento in questione.

Il contratto di servizio che regola i rapporti tra la società in house Amat spa-gestore delle strisce blu- e il socio unico Comune di Taranto avrebbe dovuto passare il vaglio del Consiglio Comunale, quale organo istituzionale preposto al confronto e alla sintesi tra le esigenze dell’Ente civico e i cittadini rappresentati dai consiglieri comunali democraticamente eletti. Le modifiche e la sostituzione del contratto di servizio del 2017 sono infatti state deliberate dalla giunta comunale nello scorso aprile  senza il successivo passaggio in consiglio comunale.

L’associazione Unire Taranto chiede, pertanto, al Commissario Prefettizio di adottare un provvedimento che sospenda l’entrata in vigore della misura che tanto malcontento sta suscitando tra i cittadini i quali, in questo particolare momento storico, si sentono vessati da questa nuova imposizione.

Secondo l’associazione Unire Taranto spetterà al prossimo comunale decidere sull’argomento.

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