“LEONARDO”, ASSEMBLEA E PREOCCUPAZIONI

STAMATTINA ASSEMBLEA DAVANTI ALLO STABILIMENTO

La richiesta di “apertura di un tavolo a Leonardo, perché si faccia capire come il gruppo intende affrontare e gestire questo momento, ma anche un invito alla Regione Puglia, e al suo presidente, perché siano affianco ai lavoratori e al sindacato visto che l’istituzione regionale si è già confrontata più volte con Leonardo”. Così Antonio Talò, segretario Uilm Taranto, riassume ad AGI gli esiti dell’assemblea che stamattina la stessa Uilm ha indetto per i lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto) dove si costruiscono due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Quasi 500 lavoratori si sono ritrovati sul piazzale esterno alla portineria dello stabilimento, tutti con mascherine e distanziati (la stessa organizzazione sindacale ha vigilato sul rispetto del distanziamento e si era premunita di mascherine da fornire all’occorrenza). L’iniziativa è stata della sola Uilm, sindacato maggioritario in Leonardo, ma vi hanno partecipato anche i comuni di Grottaglie, Monteiasi, Sava e Taranto con i loro amministratori. Presente anche la Uil di Taranto col segretario Giancarlo Turi. L’assemblea è coincisa con un giorno di non lavoro a Leonardo Grottaglie perché rientrante nel piano di chiusure collettive decise dall’azienda. Così quest’ultima sta fronteggiando da agosto scorso il minor carico di lavoro derivante dalla riduzione della commessa Boeing,l’unica per ora dello stabilimento di Grottaglie. “La situazione è seria – commenta Talò ad AGI – perché a Grottaglie per ora si stanno costruendo 10 coppie mese di sezione di fusoliera. Si sta completando il programma 2020, ma si è scesi – prosegue Talò – da una fornitura annua preventivata di 150 coppie a 116. Prevediamo adesso due anni, se non tre,  molto difficili e allora il punto è capire come li affrontiamo”. “Per il momento – prosegue Talò – si va avanti con le chiusure collettive, sarà così sino a dicembre, ma è l’impatto dei prossimi mesi che ci preoccupa. Si fa una stima di 70 giornate di chiusura, che non abbiamo né discusso, né condiviso allo stato, ma la questione di cosa fa lo stabilimento di Grottaglie c’è, è molto evidente, e noi come Uilm la denunciamo da mesi”.“È evidente – afferma ad AGI Davide Sperti della Uilm – che ci aspettano due anni molto difficili – commenta Sperti – anche perché lo stabilimento di Grottaglie, con 1300 addetti, è dimensionato per reggere un passo produttivo di 14 coppie di sezione, cosa che abbiamo realizzato nel 2019”. “A questo punto – osserva Sperti – si tratta di capire come fronteggiamo questo periodo non breve, cioè con quali strumenti e, soprattutto, con quali programmi, visto che il punto critico di Grottaglie è e rimane quello di essere uno stabilimento industriale mono committente, ovvero alimentato solo dalla domanda di Boeing. Fondamentale – conclude Sperti – per noi è il lavoro perché non vogliamo vivere di solidarietà, di ferie solidali o di cassa integrazione”. (AGI)

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