LA RIFLESSIONE – “LA CATTIVERIA”

UNO SCRITTO BREVE DI CATERINA SOLLAZZO

Torniamo ad ospitare una riflessione della scrittrice Caterina Sollazzo, stavolta incentrata sui rapporti interpersonali e sulla cattiveria.

Buona lettura.

LA CATTIVERIA
Ci sono cattiverie che non meritano ascolto. Ci sono cattiverie che non meritano perdono… Le imposizioni non portano alcuna serenità. Alludere ed illudere sono fattori che emarginano ogni realtà.
Sovrastare la felicità con espedienti minacciosi è solo frutto di una vita inquieta, una vita vissuta male se pur in viaggio con scatti di foto e sorrisi quasi finti.
La cattiveria vive nell’animo di una persona infelice,in una realtà cosmica e poco riconosciuta.
La cattiveria non conosce l’arte bella.
La ragione domanda il vero, la menzogna si nasconde dietro il potere degli sciocchi e si trasforma a volte in orbita cattiveria. Il surrogato del vero è un’ideologia che ha il sapore del cioccolato fondente, piace a pochi, tutti a gustare il cioccolato al latte.
L’uomo è semplicemente abituato a gustare quello che piace a tutti, saper scegliere un surrogato è un’alternativa quasi magica.
I sensi sono frutti limonati e sciroppati che cambiano a sapore del cioccolato scelto.
Anche scegliendo, purtroppo la cattiveria cavalca a dimensione senza punti se non quelli esclamativi. È bene fare un esame di coscienza, questo il dogma fondamentale, senza aggiungere ipotesi e legamenti non degni ad ogni essere.
Curate la cattiveria.
Caterina Sollazzo