INCIDENTE EX ILVA, IL SINDACO CHIEDE SOSPENSIONE CAUTELATIVA

Dopo l’ennesimo incidente nello stabilimento ArcelorMIttal di Taranto, con un incendio che, per fortuna, non ha fatto registrare vittime si registrano le dure reazioni del Comune di Taranto.

Il Sindaco Rinaldo Melucci chiede una sospensione cautelativa dell’azienda:

C’è un post oggi su Facebook di un rappresentante di una sigla sindacale che racconta la trama di una fiction: la storia di una fabbrica che, con cadenza costante, registra esplosioni, incendi, incidenti e stragi mancate per un soffio. Mi raccomando, non condividete!

Come dite? Non è la trama di una fiction?

Parafrasando le parole dell’ultimo comunicato di ArcelorMittal, dovremmo solo dire che lo Stato italiano riconosce e rispetta la rilevanza economica e sociale dell’industria dell’acciaio, così come di ogni altra forma di sviluppo economico, il che non equivale a consentire qualunque cosa. È ciò che ha ribadito anche il TAR Puglia Sez. Lecce di recente.

Perciò, non è banale ormai richiedere la sospensione cautelativa dello stabilimento siderurgico di Taranto, non dell’ordinanza del suo Sindaco, per la perdurante violenza verso la comunità e i suoi lavoratori. Qualcuno a questo giro di giostra si assume una grande responsabilità, sia davanti alla morale che alla legge.

L’intera città di Taranto, quindi, deplora il suddetto operato aziendale, perché lede l’immagine di una terra bellissima, ma soprattutto procura allarme e sconcerto nei lavoratori e nella popolazione. Quando quella azienda ha la denuncia facile verso i lavoratori e per motivi assai discutibili, dovrebbe riflettere sulle analoghe azioni che istituzioni locali e cittadini potrebbero ogni volta avviare a ragione nei suoi riguardi.

Al Presidente della Repubblica Mattarella, al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro della salute Speranza, al Ministro della transizione ecologica Cingolani e al Ministro dello sviluppo economico Giorgetti chiediamo di mettere presto fine a questo scempio, a questo continuo smacco all’Italia.

Rinaldo Melucci
Sindaco di Taranto

Netta anche la reazione dell’assessore Paolo Castronovi.

Quante volte ancora potremo dire “per fortuna questa volta non ci è scappato il morto”?

Questa è l’amara riflessione che devo fare come tarantino, come amministratore comunale e come ex sindacalista nel siderurgico, alla notizia dell’ennesimo incidente nell’impianto siderurgico di ArcelorMittal che si sarebbe potuto trasformare in una tragedia.

Sento innanzitutto di dover ringraziare l’operaio che, con sprezzo del pericolo, ha girato con il cellulare un video di pochi secondi, una cruda testimonianza a tutto il mondo della gravità dell’incidente e delle condizioni in cui si lavora nel siderurgico di ArcelorMittal: è un eroe dei nostri giorni, perché si è esposto non solo al calore delle fiamme, ma soprattutto alle reazioni di un’azienda che cerca miserevolmente di sopprimere con una bieca repressione ogni tentativo dei lavoratori di denunciare le condizioni in cui devono operare.

Arcelor Mittal ha trasformato i lavoratori di Taranto in “figli di un Dio minore” che non possono avere gli stessi diritti di tutti i lavoratori italiani.

I diritti di migliaia e migliaia di persone, uomini, donne e bambini, sacrificati sull’altare di qualche punto di PIL nazionale.

Questa Amministrazione comunale ha deciso di non piegarsi a questa logica, di combattere in tutte le sedi possibili per affermare il sacrosanto diritto di ogni cittadino a respirare aria pulita e il sacrosanto diritto di ogni lavoratore ad operare in sicurezza.

Prima ancora di discutere di prescrizioni ambientali, di nuove tecnologie ad emissioni zero, di programmi futuri e futuribili, Taranto pretende che ArcelorMittal cambi l’atteggiamento che ha verso questa città, verso i cittadini e i lavoratori.

Taranto ha deciso di cambiare, ArcelorMittal si adegui.

Paolo Castronovi
Assessore all’Ambiente del comune di Taranto

Si registra anche la presa di posizione del PD di terra jonica:

Sono diventati frequenti gli incidenti all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. Si tratta di episodi che pongono problemi e interrogativi riguardo alla sicurezza degli impianti dell’acciaieria e alla cura di questo fondamentale aspetto da parte dell’azienda”. I commissari provinciali del Pd di Taranto Nicola Oddati e Giovanni Chianese commentano l’ultimo grave fatto verificatosi all’interno della fabbrica tarantina.
“Un’esplosione, seguita da un incendio nel reparto colata continua 2, avrebbe potuto causare ben altre conseguenze e questa consapevolezza ci impone di intervenire in maniera decisiva e chiedere al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, una particolare attenzione per quello che accade all’interno dell’acciaieria”.
“Vengano effettuati controlli sullo stato degli impianti – concludono Oddati e Chianese – e venga garantita la manutenzione ordinaria e straordinaria, di vitale importanza in una industria di tali dimensioni”.
ArcelorMittalincidentePrimopiano