ILVA: “SOLO VAPORE”. IL COMUNE: “VERIFICHEREMO”

Il botta e risposta dopo i fumi del siderurgico nella serata di ieri

L’Ilva risponde, con una nota ufficiale, alle foto  scattate ieri sera e diffuse sui social network che evidenziavano colossali masse di fumo partite dai camini dell’Ilva.

“In merito alla foto diffusa via web – si legge – , ILVA fa sapere che si tratta di vapore acqueo derivante dalle normali attività legate alla produzione. Il fenomeno é posto in risalto a causa della presenza delle luci notturne interne allo stabilimento e delle condizioni climatiche. Nella giornata di ieri infatti si sono registrate condizioni di bassa pressione metereologica oltre a fenomeni di abbondanti e continue piogge.

ILVA sottolinea inoltre che tutte le attività vengono monitorate con la frequenza prevista dal piano di monitoraggio e controllo dell’AIA e i dati vengono regolarmente comunicati alle autorità competenti e agli enti di controllo”.

Il Comune di Taranto, però, manifesta la volontà di verificare quanto è accaduto.

“In merito alle emissioni dello stabilimento Ilva di Taranto percepite e visibili dalla popolazione durante la notte tra il 21 e il 22 febbraio – scrive il vice sindaco Rocco De Franchi –  chiederemo una specifica verifica all’agenzia Arpa Puglia al fine di verificare i valori della rete di monitoraggio della qualità dell’aria posta sia all’interno che all’esterno dello stabilimento. Inoltre – continua De Franchi – chiederemo la verifica dei valori rilevati dal piano di monitoraggio e controllo dello stabilimento per tutte le emissioni convogliate degli impianti in marcia. Anche le emissioni che verosimilmente sono conformate da vapori emessi dai vari impianti, e che da molti sono state fotografate, hanno delle specifiche da rispettare in termini di limiti emissivi, come ad esempio i vapori convogliati dalle torri di spegnimento delle cokerie. Verificheremo inoltre che durante questo evento, probabilmente anche accentuato da una particolare condizione meteorologica, non si siano verificate emissioni anomale come ad esempio quelle non convogliate e provenienti dall’area GRF”.

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