FLM UNITI-CUB RIBADISCE: “L’EX ILVA VA SPENTA”

Nella sede del sindacato anche uno sportello di Medicina Democratica

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa del sindacato FLMUniti-CUB a Taranto per parlare di salute, sicurezza e ambiente. L’ex Ilva, oggi Arcelor Mittal, è una fabbrica a rischio incidente rilevante, “non ci fermeremo fino a quando non ci sarà giustizia per lavoratori e cittadini” ha dichiarato il segretario provinciale Stefano Sibilla. “Forse tardiva, ma efficace, se si andrà fino in fondo – prosegue – l’ordinanza del sindaco Melucci. Ci auguriamo che divengano realtà le linee guida del Piano Taranto al quale aderiamo, non dobbiamo perdere nessun posto di lavoro, si può fare tanto a Taranto di diverso. Nell’acciaieria ionica dal 2008 non si eseguono manutenzioni e ne subiamo gli effetti ogni giorno, troppi gli incidenti e la frequenza con la quale si verificano”. “Arcelor Mittal e Stato italiano mentono sull’accordo, in realtà proprio loro stanno portando alla chiusura dello stabilimento – sottolinea Sibilla – quella fabbrica va spenta perché è ormai arcinoto che sia incompatibile con ambiente e salute. Una ulteriore prova la attendiamo nei prossimi mesi dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. A Strasburgo già dal 2017 la FLMUniti-CUB ha presentato diversi casi di operai che hanno contatto patologie a causa della mancanza di sicurezza nell’acciaieria, alcuni di loro nel frattempo sono anche venuti a mancare”.

Nella stessa occasione è stata presentata l’apertura dello sportello di Medicina Democratica presso la sede del sindacato in via Plateja n.15. È operativa da subito, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30. In base ai casi, sarà possibile ottenere il riconoscimento di: malattie professionali e postumi di infortunio, rendita ai superstiti, assegno di accompagnamento, danno differenziale, indennizzo vaccinazioni, benefici amianto, legge 104, legge 68, handicap, cause di servizio, inabilità e invalidità civile. Il referente nazionale della Onlus, Maurizio Loschi, ha spiegato: “siamo nati in una fabbrica alla fine degli anni 70’ e siamo diventati nel tempo una realtà nazionale. Ci occupiamo della salute in tutti i suoi aspetti, è un bene prezioso dal quale non si può prescindere. Abbiamo a cuore i cittadini e i lavoratori già esposti, affinché non vengano beffati da un mancato risarcimento, ma lavoriamo anche per la prevenzione. Riteniamo che l’imprenditore scorretto vada colpito dove gli fa più male, nel portafoglio. Non potevamo mancare a Taranto, città simbolo di un dramma ambientale”.

Nel corso dell’incontro con la stampa sono intervenuti anche Maurizio Puma (dirigente nazionale FLMUniti-CUB ed esperto di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e Mario Murgia dell’AIEA (l’Associazione Italiana Esposti Amianto).

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