FIM CISL, “MORSELLI, DICHIARAZIONI INACCETTABILI”

Dopo la riunione tra Arcelor Mittal e sindacati

Al termine dell’incontro di oggi pomeriggio tra l’ad di Arcelor, Morselli e i sindacati, si registrano le dichiarazioni cariche di preoccupazione della Fim Cisl.

Sono inaccettabili le dichiarazioni del nuovo ad Lucia Morselli ha fatto durante l’incontro con i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm a Taranto.  Morselli  che domani  incontrerà il premier Conte,  ci ha fatto sapere che  contemporaneamente avvierà la  procedura di cessione ex-art 47, avviando la procedura di cessione di ramo d’azienda. Un comportamento inaccettabile, irrispettoso dei lavoratori e del Governo. Qui non si  tratta solo di impianti industriali da restituire ai commissari ma di persone e di famiglie che rischiano nuovamente di  ripiombare nella più totale incertezza. Una situazione che sta sfibrando e minando la speranza dei lavoratori e delle loro famiglie. Va subito disinnescato l’alibi ad Am per mollare con la reintroduzione  dello scudo penale con un decreto d’urgenza.

Se la Morselli dovesse dare seguito all’attuazione dell’ex.Art 47 significherebbe mettere fine alle speranze di rilancio e ambientalizzazione del siderurgico tarantino perché ricordiamo, se Am investCo è indietro sulle e scadenze del DPCM comunque Am ha avviato i lavori previsti dal Piano, mentre la gestione commissariale in questi anni, ha solo aumentato lo stato di usura degli impianti, azzerando le manutenzioni e abbandonando i mercati e i clienti. Riaffidare ai commissari l’impianto, significherebbe ripiombare in una situazione disastrosa di gestione del sito,  il tutto in una contesto di mercato drammatico tra calo della domanda, calo del costo dell’acciaio e dazi Usa e Cina.   Per questo,  la prospettiva di un eventuale disimpegno vorrebbe dire lentamente chiudere ex-Ilva senza uno straccio di piano alternativo credibile,  restituendo a Taranto ma anche a Genova,  Novi Ligure e  Salerno e le altre città che ospitano gli impianti, solamente disoccupazione senza alcuna bonifica e prospettiva di sviluppo e lavoro alternativa. Serve subito riallacciare il filo con Am, disinnescare l’alibi dello scudo penale ripristinandolo e riavviare un confronto sano e leale che rimetta al centro il Piano sottoscritto con il sindacato lo scorso 6 settembre 2018.

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