COMMERCIALISTI IN SCIOPERO

Ecco modalità e motivi della protesta

Le Associazioni sindacali di Categoria ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDCEC e UNICO, evidenziando il disagio dei Colleghi dovuto al proliferare degli adempimenti fiscali e all’introduzione degli ISA, hanno proclamato l’astensione collettiva dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili da alcune attività professionali.
Il Consiglio dell’ODCEC di Taranto, nella seduta del 23/09/2019, ha deliberato all’unanimità di approvare le motivazioni dello sciopero e di sostenere le suddette Associazioni sindacali in merito allo stato di agitazione proclamato, auspicando la massima partecipazione anche da parte di tutti gli iscritti all’Ordine di Taranto.
I dettagli dell’astensione, indetta nel rispetto del Codice di autoregolamentazione, sono contenuti nella lettera di proclamazione e nelle istruzioni operative consultabili nell’Informativa n. 81 del CNDCEC.
Si ritiene opportuno precisare che lo sciopero si manifesterà con il mancato invio dei modelli F24 soltanto degli iscritti all’Albo, nei giorni 30/09/2019 e 01/10/2019, nonché con l’astensione dalla partecipazione alle udienze in Commissione Tributaria Provinciale e Regionale dal 29 settembre al 07 ottobre 2019.
Si evidenzia, inoltre che lo sciopero riguarderà soltanto le due attività sopra indicate e che il mancato invio delle deleghe di pagamento deve riguardare esclusivamente i modelli F24 degli iscritti all’Albo.
Allegati alla predetta Informativa n. 81 del CNDCEC sono presenti anche i modelli di comunicazione da inviare ai clienti di studio ed alle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali almeno 2 giorni prima della data stabilita dell’udienza.

In proposito si registra anche l’intervento del presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Cosimo Damiano Latorre.

Le doglianze dei Commercialisti in merito agli ISA sono state anche recepite e condivise dal Garante del Contribuente, che ha chiesto anche interventi normativi urgenti al Governo. In realtà gli ISA, per i quali i Commercialisti chiedono la disapplicazione per l’anno 2018, ovvero il loro utilizzo al solo fine statistici, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso atteso che, ancora una volta, viene disatteso lo statuto dei diritti dei contribuenti.       I Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili iscritti all’Albo sono 118.639  dislocati su tutto il territorio nazionale per un totale di 238.000 unità occupate; concorrono alla creazione del valore aggiunto nazionale in misura pari allo 0,8% del PIL.             I Commercialisti svolgono numerose attività a sostegno e a supporto dell’economia italiana e del sistema produttivo del Paese:

  • Su circa 6 milioni di contribuenti circa il 75% di essi adempiono ai propri obblighi fiscali per il tramite del Commercialista;
  • Su un gettito fiscale complessivo di circa 178 miliardi di euro, alle casse dello Stato affluiscono circa 134 miliardi di euro per il tramite dell’attività di Consulenza e assistenza fiscale presentata dai Commercialisti.

Altrettanto significativi sono i numeri che riguardano il ruolo di controllo di legalità nelle società di capitali. I dati sopra riportati confermano che i Commercialisti sono utili ai Cittadini, alle Imprese, alle Istituzioni alla Comunità. Pertanto in ragione della loro professione e del loro ruolo nel paese, i commercialisti chiedono anche una serie di azioni sinergiche che mettano al centro:

  1. a) la valorizzazione delle competenze
  2. b) il riconoscimento del ruolo svolto
  3. c) il sostegno ai processi di aggregazione professionale
  4. d) l’intervento sistematico per una effettiva e non solo nominale semplificazione normativa.

“Mi auguro una ampia e diffusa partecipazione attiva alle attività previste dall’estensione collettiva – afferma il presidente dei commercialisti di Taranto Cosimo Damiano Latorre –  secondo le istruzioni operative diramate dalle sigle Sindacali di categoria. I Commercialisti di Taranto dicono basta ad una serie innumerevole di provvedimenti normativi ed adempimenti  (alcuni duplicati e altri non utili agli scopi dichiarati) scaricati sulla testa dei contribuenti e dei professionisti che quotidianamente li assistono e chiudono di essere ascoltati dal Governo che molto spesso disattende le loro proposte utili al paese”.

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