BORRACCINO: “INACCETTABILI I LICENZIAMENTI IN AQP”

"Smentite le rassicurazioni delle scorse settimane. Intervenga immediatamente Emiliano"

“Desta profondo sconcerto la notizia riguardante la decisione assunta nei giorni scorsi dal Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese di non procedere né con la stabilizzazione né con la proroga di un anno del personale precario. Si tratta di 24 contratti a tempo determinato, tra addetti al call center e tecnici, in scadenza tra febbraio e marzo, che non saranno rinnovati con il rischio ormai imminente per questi lavoratori di perdere la loro unica fonte di reddito”.

E’ quanto scrive il consigliere regionale di Sinistra Italiana (LEU), Cosimo Borraccino. “Questa notizia è sconcertante anche perché smentisce clamorosamente gli accordi raggiunti nei mesi scorsi, in sede sindacale, con il Presidente e Direttore Generale di AQP, Nicola De Sanctis, che aveva dato ampie rassicurazioni sulla possibilità di procedere ad un rinnovo in attesa di definire il percorso migliore per addivenire ad una stabilizzazione, così come era stato fatto con altri lavoratori precari nei mesi scorsi. Oggi, invece, la doccia gelata che ha prodotto una insopportabile disparità di trattamento rispetto agli altri dipendenti già stabilizzati. Per questo consideriamo giusta la reazione indignata dei sindacati e dei lavoratori che denunciano un comportamento altamente scorretto dell’AQP che prelude, molto probabilmente, alla volontà di esternalizzare il servizio del call center. Noi di Sinistra Italiana/Liberi e Uguali ci dichiariamo convintamente dalla parte dei lavoratori precari che rischiano il licenziamento e chiediamo l’immediato intervento della Regione Puglia e del Presidente Michele Emiliano che a parole si dichiara uomo di sinistra sempre schierato dalla parte del lavoro ma, nei fatti, smentisce sé stesso. La verità è che purtroppo sulla pelle dei lavoratori e sul destino del principale acquedotto d’Europa si sta giocando l’ennesima partita a scacchi negli equilibri di potere che sostengono questo governo regionale, con l’ipotesi che torna nuovamente alla ribalta di un allargamento del consiglio di amministrazione di AQP da tre componenti a cinque, al solo scopo di moltiplicare le poltrone a fini elettoralistici per accontentare gli appetiti di sostenitori vecchi e nuovi del governatore Emiliano. Siamo passati dall’amministratore unico voluto dal governo Vendola, ad un consiglio di amministrazione sempre più grande, con aggravio di costi e aumento della confusione nella ripartizione delle funzioni e delle deleghe. Ma quel che appare più intollerabile è il probabile imminente ingresso ai vertici di Acquedotto Pugliese di Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco di Bari in quota Forza Italia, con il conseguente ridimensionamento dell’attuale Presidente e Direttore Generale, Nicola De Sanctis. Un valzer di poltrone e di incarichi che sta creando grandissima confusione in AQP, società che ormai sembra vivere alla giornata, con vertici litigiosi e senza alcuna prospettiva strategica, come dimostrano gli incredibili ritardi nel previsto piano degli investimenti. Per questo torniamo a chiedere con forza la ripubblicizzazione di AQP in modo da garantire una gestione trasparente e maggiormente efficiente della risorsa idrica al fine, da un lato, di erogare un servizio migliore per i cittadini a costi più contenuti e, dall’altro, di assicurare buona e stabile occupazione per i lavoratori. Ogni altra scelta sarebbe ai nostri occhi incomprensibile e finalizzata solo a sancire accordicchi di potere per raccattare a destra, in piena campagna elettorale, quel consenso che Emiliano continua a perdere a sinistra”.

Primopiano