BATTISTA: “BASTA EMISSIONI, CHIUDIAMO L’EX ILVA”

Dopo i fenomeni segnalati tra il 22 e il 23 febbraio

Sulla vicenda delle emissioni nocive a Taranto si registra un nuovo intervento del consigliere comunale Massimo Battista che chiede la chiusura dello stabilimento siderurgico ex Ilva.

Nella notte tra 22 e 23 febbraio 2020 Arpa certifica sforamenti nelle centraline “meteo parchi”, posta all’Interno dello stabilimento ex Ilva, e “Machiavelli” posta al quartiere Tamburi.
I valori riguardano l’anidride solforosa (so2) e sono decisamente importanti (vedi foto allegate).
Contestualmente i vigili del fuoco di Taranto registravano diverse chiamate che lamentavano un forte odore di gas, chiamate provenienti da diverse zone della città ma principalmente dalla zona dove insiste l’ospedale SS Annunziata.
Risultano anche più chiamate partite proprio dall’ospedale e ho notizia certa che all’interno dello stesso l’aria fosse irrespirabile.
Per verificare quanto denunciato dai cittadini telefonicamente il comando dei VVFF inviava in zona (tra via Oberdan e via Crispi) una squadra che confermava la presenza di questi odori molesti.
Tradotto in parole povere quella notte i cittadini di Taranto sono stati gasati a norma di legge.
Ecco perché affermo, senza timore di smentita, che quella fabbrica va chiusa immediatamente e che qualsiasi concessione di tempo serve solo a far aumentare i malati in città.
Sono anni che i cittadini di Taranto respirano i veleni più disparati, è per me inammissibile concedere ancora tempo a chi, quotidianamente, riversa in aria inquinanti di ogni genere.
Il tempo è abbondantemente scaduto.
L’unica ordinanza possibile è quella che chiude la fabbrica immediatamente, perché così come tutto il paese è soggetto al coronavirus così i Tarantini, da oltre 55 anni, sono esposti all’ilvavirus, un male che ha prodotto e produce migliaia di morti.
#Tarantomuore.
IlvaMassimo BattistaPrimopiano