“ARCELORMITTAL PUO’ TORNARE A VENDERE”

LA DECISIONE DEL PREFETTO MARTINO

ArcelorMittal può tornare a vendere il proprio acciaio. Questa la decisione del Prefetto di Taranto Demetrio Martino, spiegata in una nota ufficiale:

“Il provvedimento adottato dallo scrivente, per l’aspetto della
sospensione temporanea dell’attività produttiva, si è basato, come
risulta dalla motivazione dell’atto amministrativo, sulla necessità di
evitare la possibilità di incrementi della forza lavoro da impiegare
nello stabilimento produttivo sito in questo Capoluogo, al fine di
contenere, quanto più possibile, il pericolo di diffusione del virus
covid -19,.
Peraltro, la misura disposta, chiaramente, è stata calibrata
anche sulla dimensione temporale della sospensione, valutandone la
sostenibilità per l’azienda nell’arco di tempo compreso tra il 26
marzo e la data odierna.
L’intervenuta proroga al 13 aprile delle misure restrittive
connesse all’emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando, pone
la necessità di rivalutare, complessivamente, i presupposti, le
condizioni e le finalità della inibizione temporanea, nell’ottica di
una possibile estensione degli effetti, fino al nuovo termine di
scadenza, tenendo, anche, conto di quanto posto in essere da

codesta società in adempimento alle prescrizioni di cui è stata
destinataria.
In tale analisi, innanzitutto, va considerato che nel periodo di
sospensione, il numero dei dipendenti impiegati in lavorazioni, sia
diretti che dell’indotto, è rimasto sostanzialmente inalterato e
comunque entro i limiti massimi indicati dal provvedimento
prefettizio e che tale assetto di marcia è stato confermato, anche
come impegno per il futuro, con nota pervenuta in data odierna.
Occorre, poi, tenere conto di quanto dichiarato da codesta
Azienda relativamente alla difficoltà di carattere economico a
motivo della produzione ridotta al minimo ( 3 milioni di tonnellate
annue a fronte di 8 milioni di tonnellate annue a regime) la cui
mancata commercializzazione, ove dovesse prorogarsi il divieto fino
al 13 aprile, porterebbe l’impossibilità di pagare i fornitori e le
imprese dell’indotto e progressivamente alla crisi dell’ impianto
mettendone a rischio la salvaguardia e la sicurezza.
Non privo di rilievo, nell’attività di analisi, appare anche il
rafforzamento della misure di protezione dei lavoratori, realizzato
con la disposizione, adottata dal Dirigente dello Spesai dell’ASL di
Taranto, che ha aumentato di n. 5 unità l’organico del S.P.P
aziendale, in adempimento all’ incarico conferito dallo scrivente con
il cennato provvedimento dello scorso 26 marzo.
Per quanto sopra specificato e in applicazione dei principi
generali di proporzionalità e adeguatezza, lo scrivente non ritiene,
allo stato, di dover prorogare il provvedimento adottato in data 26
marzo u.s., fermo restando il monitoraggio ed il controllo sulle
condizioni di impiego del personale, con riferimento anche ai valori
numerici giornalieri e sulla costante e totale applicazione delle
misure di prevenzione da rischio sanitario, contenute nel protocollo
operativo adottato da codesta Azienda in data 17 marzo 2020”.

ArcelorMittalIn evidenzaPrefetto