ALTRE 9 ORDINANZE PER LA MORTE DI STANO. TUTTI I PARTICOLARI (2 VIDEO)

Tutti i particolari sulle "bestie" di Manduria

(AGI) – Taranto, 26 giu. – Nove ordinanze sono state emesse nei confronti di altrettanti giovanissimi di Manduria (Ta) per le aggressioni effettuate nei confronti del 65enne Cosimo Stano, morto a fine aprile in ospedale, ma anche per un nuovo episodio di violenza, vittima un altro 53enne di Manduria, Fiorello Stano. La tortura è tra i reati contestati. Entrambe le vittime con problemi di disabilità. Per le aggressioni a Cosimo Stano già eseguite a fine aprile otto ordinanze, verso due maggiorenni e sei minorenni. Le nove ordinanze si dividono in sette nuove, nei confronti di un maggiorenne e di sei minori, e due notificate ad altrettanti minorenni che per le violenze ad Cosimo Stano sono già nell’istituto penale minorile. Oggi in una conferenza stampa, il procuratore capo di Taranto, Carlo Maria Capristo, ha dichiarato che “questo è il secondo atto di una storia agghiacciante. Attraverso una verifica attenta e scrupolosa sui telefonini sequestrati – ha detto Capristo – siamo riusciti a individuare addirittura un secondo gruppo di minorenni che avevano questo amarissimo, disgustoso atteggiamento nei confronti di un altro persona che aveva problemi fisici. Abbiamo scoperto questo gruppo che era solito chiamarsi “Ultima di carniali”. Nome scelto, questo, perché alcuni episodi sono avvenuti proprio l’ultimo giorno di Carnevale. “Accanto al gruppo degli “orfanelli”, così si chiamava la gang che aveva preso di mira Cosimo Stano, “abbiamo trovato – ha dichiarato ancora Capristo – quest’altro gruppo che ha imitato e riproposto le stesse, turpi azioni verso un 53 enne. Che il 1 aprile scorso è stato chiamato all’esterno della sua abitazione e qui colpito con calci e pugni sino a provocargli la caduta dei denti incisivi”. Per il procuratore capo di Taranto, “si ripropongono tutta una serie di interrogativi, tutta una serie di esigenze, la scuola, i servizi sociali, la famiglia, aspetti su cui continuiamo a mantenere accesi i riflettori. Non si vuole assolutamente generalizzare. Perchè accanto a questi giovani sfaccendati che per puro divertimento aggrediscono dei diversamente abili e si compiacciono di queste azioni, comunicando tra loro la gioia di aver compiuto azioni criminose, a Manduria di giovani e di persone serie ve ne sono tante. Si tratta ora – ha detto Capristo – di dare risposta a questi interrogativi. Avevamo promesso – ha ricordato il procuratore di Taranto – che avremmo dato sviluppo alle nostre indagini e lo scrupolo della Squadra mobile e dello Sco ci ha consentito di arrivare a questa nuova situazione”. Per Capristo, “c’è urgenza di un intervento istituzionale che faccia fronte a questa crescita esponenziale di quelle che non sono baby gang ma criminali organizzati e che domani saranno probabilmente criminali ha andranno a riempire organizzazioni più violente. Certo – ha rilevato il procuratore – mi auguro che questo non accada . C’é attenzione della commissione antimafia verso questa problematiche che sono urgenti e vanno affrontate con attenzione”. Il procuratore Capristo, evidenziando che è particolarmente coinvolto il ruolo educativo delle famiglie, ha anche rivelato quanto detto da una madre dei giovani coinvolti: “Beh, ma questi ragazzi che devono fare?”.Per il procuratore capo minorile, Antonella Montanaro, “le misure eseguite rappresentano l’epilogo di un approfondimento investigativo dalle dichiarazioni rese dai primi minori sottoposti a misura cautelare. Da qui – ha rilevato – sono partiti altri accertamenti che hanno trovato dei riscontri in video e chat. In un telefono trovati file che ha ci hanno permesso di fare una datazione certa ed una geocalizzazione di avvenuto, dotando tutto in modo specifico”.

I VIDEO DIFFUSI DALLA POLIZIA

 

“Nella chat “Ultima di carniali” – ha aggiunto il procuratore Montanaro – si fa riferimento a due eventi che si sono verificati nel periodo di Carnevale. Due aggressioni, incursioni, l’ultima domenica di carnevale, il 3 marzo, e il martedì successivo, il 5 marzo. Dalla chat ricostruita anche la preparazione delle aggressioni”. Fiorello Stano, l’alta vittima, “vive una zona limitrofa a quella dell’altra vittima, Cosimo Stano” ha precisato il procuratore Montanaro. Alle aggressioni verso Fiorello Stano si è giunti attraverso l’esame dei video a cui è seguita la denuncia alla Polizia del fratello e della badante del 53enne. Si è trattato, ha affermato ancora Montanaro, di “una azione svolta in branco, nottetempo, anticipata da una derisione della vittima fatta apposta per stanarla dalla propria abitazione”. “Abbiamo prove dirette di incursioni quasi quotidiane e in alcuni casi più volte nella stessa giornata” ha specificato Montanaro in relazione agli assalti a Cosimo Stano. Le due vittime, ha aggiunto, “considerate oggetto di divertimento e non come persone che meritano rispetto”. Per il sostituto procuratore Remo Epifani, dalla chat emerge la “necessità di incontrarsi e procacciare le mazze che saranno usate per azioni violenti verso le vittime. I dialoghi in chat – ha spiegato Epifani – servono a organizzare l’azione, dopodiché terminata l’azione, si commentano le immagini postate e le incursioni”. Agghiaccianti i messaggi postati in chat ha ricostruito ancora Epifani: “Ho preso la mazza, nella gamba gli ho tirato un colpo, ha cominciato a gridare come un dannato, gli ho detto un giorno pagherai, e gli ho schiaffato un colpo di mazza”. O ancora, riferendosi a Cosimo Stano, “È pazzo? Si, ma ci siamo divertiti, il pazzo è impazzito”. “Esprimo la mia soddisfazione per gli esiti di questa indagine che ha portato a questi risultati – ha detto il questore di Taranto, Giuseppe Bellassai -. Soddisfazione a cui fa da contraltare una serie di valutazioni e considerazioni in ordine alla gravità dei fatti. Questo – ha aggiunto il questore – pone inevitabili interrogativi sulle motivazioni di fondo che stanno alla base di comportamenti così efferati verso soggetti indifesi”. (AGI)

Antonio StanoIn evidenzaManduriamorte