ACCIAIERIE, MINISTRO URSO CONTRO LA STATALIZZAZIONE

"LO STATO PUO' ESSERE PARTNER DI MINORANZA"

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“Noi non siamo d’accordo con l’obiettivo della statalizzazione cui giungere entro il maggio 2024, delineato dalla maggioranza che ci ha preceduto, 60% del pubblico e 40% del socio privato. Noi prevediamo che la produzione siderurgica, in cui lo Stato puo’ e deve intervenire, soprattutto nei momenti critici, deve comunque essere realizzata da un partner industriale, che deve essere realizzata da privati. Questo deve essere chiaro, non e’ questo il nostro obiettivo”. Lo ha puntualizzato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, rispondendo alle domande dei parlamentari nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, convocata dalle commissioni Attivita’ produttive di Camera e Senato.

“L’Ilva – ha aggiunto – e’ un dossier strategico che sto affrontando con gli altri ministeri competenti. La nostra intenzione e’ quella di mantenere e rafforzare la funzione strategica dell’industria siderurgica del nostro Paese anche con l’obiettivo di realizzare un piano siderurgico nazionale che in realta’ non vi e’ mai stato, che tenda insieme tutto quello che si puo’ fare, non soltanto nei principali siti produttivi, certamente a Taranto, a Genova, ma anche a Piombino, cosi’ come a Terni. Abbiamo un confronto attivo con l’azionista privato”.

Urso ha quindi spiegato: “Il nostro obiettivo e’ confrontarci con le parti, pubbliche e private, per giungere a una soluzione che sia sostanzialmente una ricapitalizzazione dell’impresa. Ci auguriamo con la partecipazione privata sempre piu’ significativa, per avere le risorse ulteriori per intervenire fin da ora nel processo di riconversione industriale ‘green’ dell’azienda e il raggiungimento degli obiettivi, raggiungere al piu’ presto i 6 milioni di tonnellate di produzione di acciaio, magari tornando poi agli 8 miliardi”.

E ha ribadito: “Noi non siamo d’accordo sul declino industriale del nostro Paese, e cerchiamo di invertirlo fin da oggi, con l’obiettivo non di avere un’impresa con lo Stato in maggioranza, ma dove i privati siano in maggioranza e lo Stato puo’ essere, come in altri casi, un partner di minoranza di eventuali imprenditori di carattere industriale”.

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