ACCIAIERIE D’ITALIA, APPROVATO PROGETTO BILANCIO 2020

Fissata l'assemblea per il 21 luglio in prima convocazione e per il 2 agosto in seconda

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Il consiglio di amministrazione di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, ha approvato il progetto di bilancio 2020 ed ha fissato l’assemblea per il 21 luglio in prima convocazione e per il 2 agosto in seconda. Lo annunciano fonti di Acciaierie d’Italia (AdI) che non aggiungono altri particolari. Circa lo stato finanziario dell’azienda, in una intervista al “Sole 24 Ore” l’amministratore delegato Lucia Morselli ha dichiarato che per il 2020 “abbiamo ancora qualche difficoltà nei conti a causa della pandemia, ma in misura neppure lontanamente comparabile”. Quest’ultimo riferimento è al 2019 chiusosi invece con perdite per 895 milioni.

“Per la verità – ha spiegato Morselli – fino al dicembre 2020 la ripresa non si è vista molto. I primi segnali ci sono stati nel primo trimestre 2021. Naturalmente nel 2020 ci ha giocato contro il Covid e anche alcuni provvedimenti anti pandemia”. L’ad di Acciaierie d’Italia ha quindi aggiunto che nel primo semestre 2021 l’azienda “ha segnato il ritorno, per la prima volta dopo tanto tempo, all’utile netto. L’ex Ilva – ha specificato Morselli – ha cancellato il rosso dai conti e, nonostante le difficoltà dell’emergenza sanitaria, segna un numero positivo all’ultima riga del conto economico, quello che finirà nel patrimonio netto”.

E circa il bilancio 2020, sempre al “Sole 24 Ore” Morselli ha detto che “nel contratto con Invitalia è spiegato espressamente che ogni responsabilità per l’approvazione del bilancio fa capo solo ad ArcelorMittal e ai consiglieri che ha designato”. Acciaierie d’Italia è la società pubblico privata nata dall’accordo del 10 dicembre scorso tra Invitalia, per conto del Governo, e ArcelorMittal Italia. Nella società la parte pubblica detiene – dopo un versamento di 400 milioni avvenuto ad aprile – il 38 per cento del capitale e il 50 per cento dei diritti di voto ed esprime altresì il presidente e due consiglieri. Il privato invece designa l’ad e due consiglieri. Il voto dell’amministratore delegato vale doppio. Intenzione del Governo è ora quella di accelerare ed anticipare il passaggio della quota pubblica al 60 per cento che l’accordo di fine 2020 colloca invece temporalmente entro maggio 2022. (AGI)

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