ABRUZZO: PAURA PER UN INFERMIERE TARANTINO

L'uomo si sarebbe lanciato da un ponte alto 70 metri nella giornata di ieri

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LANCIANO – “Ho un vuoto dentro che mai niente e nessuno potrà colmare. Addio mio dolce amore avrò cura di voi. Ti amo e per questo ho deciso di compiere questo gesto. Se puoi perdonarmi”.

Una lunga lettera, straziante, quella che Maurizio Claps, infermiere 46enne di Lanciano, originario di Taranto, ha affidato ai social prima di sparire nel nulla. Ieri pomeriggio, vicino al ponte di San Clemente a Casauria, è stata trovata la sua auto e un testimone, un automobilista di passaggio, ha lanciato l’allarme, facendo scattare la macchina dei soccorsi, dichiarando di aver visto l’uomo accanto al veicolo, ma solo per pochi istanti. Secondo una prima ricostruzione, dunque, il 46enne si sarebbe lasciato cadere nel vuoto a 70 metri di altezza.

Tutto è iniziato con un lungo biglietto d’addio scritto sul suo profilo Facebook alla ex compagna, con tanto di scuse finali a lei e alle sue bambine per il gesto estremo che di lì a poco avrebbe compiuto.

Poi di lui, di Maurizio Claps, molto conosciuto ed amato, non si è saputo più nulla. L’uomo è stimato in tutta la comunità, la stessa che in queste ore non ha mai smesso di sperare in un lieto fine.

Lo dimostrano centinaia di commenti sotto il post di addio, messaggi e chiamate a cui però ancora non c’è stata una risposta.

Carabinieri, vigili del fuoco, 118 e i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) della stazione di Penne, che già da ieri hanno avviato le ricerche dell’uomo, continuano a cercare senza sosta.

Le ricerche risultano particolarmente difficoltose a causa della zona particolarmente impervia e della forte corrente in quel punto del fiume Pescara, che fra l’altro in questi giorni è caratterizzato da una imponente portata d’acqua.

Alla base del gesto, ci sarebbe la grande sofferenza per una storia d’amore finita: nel post dice alla sua ex, con cui condivideva anche il posto di lavoro alla Asl di Lanciano, di aver cercato di rialzarsi dopo la fine del loro rapporto, ma di non esserci riuscito perché lei era la sua “spina dorsale”.

Intanto familiari e amici non si arrendono e continuano a sperare.(Fonte Abruzzoweb.it)

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