Acquedotto

A TARANTO LA SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHITETTONICI, SI PUO’

L'esito dell'incontro organizzato dal consigliere regionale Gianni Liviano

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Regione Puglia, Università di Bari, Politecnico di Bari, MarTa e Soprintendenza archeologica presto si rivedranno per stilare un protocollo d’intesa che rafforzi ancora di più la presenza, a Taranto, della Scuola di specializzazione in Beni Architettonici e Paesaggistici il cui scopo è quello di modernizzare il sistema di competenze professionali attraverso il potenziamento dell’offerta formativa locale e dell’istruzione e formazione superiore, anche con la promozione di un polo universitario, coerente con i potenziali di sviluppo locale e gli indirizzi del Piano strategico della legge regionale speciale per Taranto. E con l’obiettivo, anche, di far crescere il tasso di permanenza dei giovani (altissima è la percentuale dei diplomati in fuga da Taranto), promuovendo l’occupazione giovanile, la diffusione di innovazione, l’emersione dei talenti e della creatività, gli scambi interculturali, l’attrattività territoriale, il riuso di spazi e beni pubblici per attività creative, innovative e sostenibili.

E’ quanto emerso dall’incontro organizzato dal consigliere regionale Gianni Liviano, che a questo progetto lavorava da tempo e che poi è sfociato nella convenzione tra la Regione Puglia e il Politecnico di Bari per il trasferimento a Taranto, a partire dall’anno accademico 2019/2020, della Scuola di specializzazione in Beni Architettonici e Paesaggistici. Scuola la cui presentazione ufficiale si è tenuta nella serata di mercoledi 23 gennaio nella sala riunioni del Dipartimento jonico di Studi giuridici.

Al dibattito sono intervenuti, oltre al consigliere regionale Gianni Liviano, l’assessore comunale alla Cultura, Fabiano Marti, in rappresentanza del  sindaco di Taranto, dott. Rinaldo Melucci; la direttrice del MarTa, dott.ssa Eva Degl’Innocenti; il prof. Paolo Ponzio in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università di Bari, prof. avv. Antonio Felice Uricchio; l’assessore regionale al Diritto allo Studio-Istruzione-Università, dott. Sebastiano Leo, il presidente dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, dott. Aldo Siciliano, l’arch. Maria Piccarreta, direttore Soprintendenza archeologica di Br-Le-Ta; il prof. Giorgio Rocco del dipartimento di Scienze dell’Ingegneria e dell’Architettura del Politecnico di Bari.

La Scuola di Specializzazione per i Beni Architettonici e Paesaggistici, già attiva a Bari, è il primo passo per la realizzazione congiunta tra Politecnico di Bari e Università degli Studi di Bari della “Scuola Superiore per i Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici”.

“Per far partire questo importante corso universitario  – ha spiegato il consigliere regionale  Liviano – sono stati messi a disposizione dalla Regione 145mila euro che, in parte, saranno erogati sotto forma di borse di studio per la frequenza della scuola stessa a favore degli studenti più meritevoli. Si tratta – ha aggiunto Liviano – di un progetto che non può che contribuire ad innalzare il livello dell’offerta formativa a Taranto e a restituirle centralità sul piano della riscoperta delle proprie radici oltre che uno scatto culturale in avanti. La volontà del Politecnico di Bari di investire su Taranto ci dà la cifra di come la nostra città, nonostante le enormi difficoltà, resti un valido attrattore culturale. Per cui, in questo processo di rinascita, la cultura e l’innovazione sociale ed economica giocano un ruolo fondamentale per ricostruire fiducia e consapevolezza delle qualità di un territorio e di una società dalle potenzialità ancora tutte da immaginare. La scuola di specializzazione per i Beni architettonici e paesaggistici  – ha poi concluso – è un ulteriore tassello del più complesso mosaico che riguarda il potenziamento dell’offerta formativa, uno dei capisaldi della Legge per Taranto”.

“Siamo di fronte a un momento importante per Taranto la cui bellezza artistica, paesaggistica e culturale è evidente. Dobbiamo, semplicemente, smettere di far finta che tutto ciò non esista”, ha commentato l’assessore comunale Marti sottolineando l’importanza della Scuola di specializzazione che dovrà puntare, come ha poi aggiunto il prof. Giorgio Rocco del Politecnico di Bari, “su docenze di eccellenza, sul coinvolgimento dell’Università di Bari e su un rapporto prioritario con le Soprintendenze e che dovrà avere un rapporto continuo con la città”. Assist subito raccolto dal prof. Ponzio dell’Università di Bari pronta “a riprendere il dialogo con il Politecnico. Le strutture e i laboratori – ha aggiunto – diventano importanti, se non nell’immediato comunque nel breve periodo, altrimenti diventa difficile, se non impossibile, tenere le lezioni”.

Quello delle risorse economiche è stato uno dei leit motiv della serata, al di là dei primi 145mila euro messi a disposizione nel bilancio di previsione dalla Regione Puglia pronta “a continuare a sostenere l’importante iniziativa”, come ha sottolineato l’assessore regionale Leo, “perchè gli investimenti sono necessari ma tutte le istituzioni interessate al progetto devono collaborare insieme”. Del resto, ha fatto presente nel suo intervento il prof. Siciliano, “con l’allenamento si vincono le partite, con il gioco di squadra si vincono i campionati”. Concetto ripreso dalla direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti. “Il Museo – ha detto – dà disponibilità a partecipare in coprogettazione e know how. Occorre puntare sullo sviluppo dell’industria culturale e su questa strada la Zes (zona economica speciale) può giocare un ruolo importante unendola ad una idea di distretto culturale”.

Economia della cultura “per far tornare i giovani”, ha evidenziato il Soprintendente Maria Piccarreta concludendo il ciclo di interventi. “Taranto – ha aggiunto – presenta stimoli importanti. E’ importante, però, che il territorio guidi il dibattito e ne sia il motore. Il futuro di questa città è legato allo sviluppo culturale per cui – ha poi concluso assicurando l’appoggio fattivo della Soprintendenza – va creata un’eccellenza culturale che diventi strumento di confronto e di approfondimento che porti ad avere interlocutori certi”.

 

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