“A TARANTO CRESCONO LE DIAGNOSI PER TUMORE”

La preoccupazione del comitato ambientalista Niobe

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(AGI) – Taranto, 30 mag. – “I dati del sistema informativo della Regione Puglia “Edotto”, relativi alle persone con diagnosi di tumore nei distretti sanitari della provincia di Taranto, sono preoccupanti, in continua crescita anno dopo anno”. Lo sottolinea il comitato ambientalista “Niobe” (formato perlopiù di genitori che hanno perso i loro figli per malattie correlate all’inquinamento industriale). Si tratta di dati, si sostiene, che “devono far riflettere chi nelle istituzioni affronta l’emergenza sanitaria che coinvolge il capoluogo ionico con protocolli d’intesa ed atti amministrativi quando invece questi dati dovrebbero attivare i diversi livelli istituzionali ad adottare politiche efficaci che diminuiscano i rischi per la salute delle persone”. Per “Niobe”, “nel 2018, relativamente ai sei distretti sanitari della provincia, la Asl di Taranto ha rilasciato 3674 esenzioni 048, ben 847 in più del 2009, un aumento del 30%”. 048 è infatti il codice numerico rilasciato dall’Asl per usufruire del l’esenzione ticket correlata alla patologia tumorale accertata. “In questi numeri – si afferma – ci sono anche i nostri figli deceduti e sono l’espressione dell’inadeguatezza e dell’incapacità della politica che ci amministra in tutti i livelli istituzionali e che non ha tutelato la salute dei cittadini di Taranto”. Per il comitato, “la politica, locale e nazionale, reputa positivamente, e come obiettivo raggiunto, il riesame dell’Aia dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Noi genitori del Comitato Niobe diciamo che non sarà un atto amministrativo a far fronte all’aumento incessante dei tumori, che non risparmiano nessuno, così come non hanno risparmiato la vita dei nostri cari figli morti di 048”“Sosteniamo che, ancora oggi – dichiara Niobe -, valutare l’impatto sanitario di un piano ambientale rappresenti perdere tempo e non risolvere il problema mentre la gente si ammala e muore: questi dati e gli aggiornamenti degli studi sanitari degli organi competenti ci rendono già noto quale sia l’impatto sanitario dell’area industriale sulla popolazione”. Per il comitato dei genitori, “il riesame dell’Aia dello stesso stabilimento lo abbiamo già avuto nel 2012, sappiamo come è andata a finire. Le prescrizioni non vengono attuate e un atto amministrativo è nullo per effetto di decreti legge che violano i diritti fondamentali dell’uomo”. (AGI)

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