A PROCESSO UN EX ISPETTORE DEL LAVORO

Rinviato a giudizio Salvatore Pataleo

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E’ stato rinviato a giudizio il settantunenne Salvatore Pataleo, ex Ispettore del Lavoro in servizio presso la Direzione territoriale del Lavoro di Taranto, con la prima udienza dibattimentale che si terrà il prossimo 7 ottobre nell’Aula F, dinanzi al Tribunale monocratico Seconda Sezione Penale.
Lo ha disposto il GUP del Tribunale di Taranto, Dottor Pompeo Carriere, accogliendo così la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero Marzia Castiglia che aveva ipotizzato a carico del Pataleo, frode in processo penale e Falsa testimonianza.
Durante l’udienza davanti al GUP Pompeo Carriere non sono servite le spontanee dichiarazioni rese dall’indagato Salvatore Pataleo che è stato rinviato a giudizio. Nell’occasione l’ingegnere Luca Tagliente si è costituito parte civile, tra l’altro l’avvocato Massimo Saracino, suo difensore, valuterà anche la possibilità di chiamare in causa come responsabile civile direttamente l’Ispettorato del Lavoro.
Nel corso dell’udienza il quadro accusatorio a carico di Salvatore Pataleo si è ulteriormente aggravato: sulla eccezione della difesa di parte civile (l’ingegnere Luca Tagliente difeso dall’avvocato Massimo Saracino), il capo A di imputazione, ovvero l’art. 375 C.P., il depistaggio, è stato modificato in calunnia e falso in atto pubblico in continuazione, mentre il capo B, ovvero la falsa testimonianza è rimasto invariato.
Parte lesa nel procedimento, come detto, è l’ingegnere Luca Tagliente, direttore dello stabilimento Appia Energy di Massafra, protagonista suo malgrado di una vicenda che ha dell’incredibile, quasi grottesca, se non avesse trascinato un professionista nelle aule di tribunale per anni e anni, un processo da cui è stato poi assolto.

Le tribolazioni di Luca Tagliente iniziano il 10 settembre del 2011, allorquando un dipendente di una ditta appaltatrice, addetto alla pulizia nell’inceneritore di Massafra Appia Energy, subisce un infortunio sul lavoro.
Secondo la ricostruzione del PM Marzia Castiglia nella richiesta di rinvio a giudizio, nell’occasione Luca Tagliente fu accusato ingiustamente di non aver fornito alla ditta appaltatrice le informazioni necessarie per un corretto impiego di alcuni carrelli concessi in comodato d’uso alla ditta appaltatrice, nonché quelle per evitare i rischi connessi al loro utilizzo; l’ingegnere Luca Tagliente veniva accusato anche di non aver fornito ai lavoratori i mezzi adeguati e le misure organizzative previste ex lege per ridurre i rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi.
Salvatore Pataleo avrebbe anche omesso – sempre secondo il PM Marzia Castiglia – di allegare alla sua informativa gli atti che l’ingegnere Luca Tagliente aveva consegnato in precedenza all’Ispettorato del Lavoro, una documentazione che dimostrava senza ombra di dubbio che la ditta appaltatrice aveva ricevuto tutte le informazioni previste ex lege: Salvatore Pataleo avrebbe occultato una serie di documenti indispensabili a fini dell’accertamento dei reati.
L’accusa di falsa testimonianza è invece relativa alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Pataleo, in aula di Tribunale l’8 febbraio del 2017, in occasione del processo per l’infortunio sul lavoro che vedeva imputato Luca Tagliente, quando Salvatore Pataleo avrebbe ribadito sostanzialmente quanto riportato in informativa, non considerando invece la ricostruzione degli avvenimenti basata sui documenti acquisiti dall’Ispettorato del Lavoro.
Un processo conclusosi con l’assoluzione di Luca Tagliente con la formula più ampia, tanto che la relativa sentenza ha costituito una delle fonti di prova proposte, dal PM Marzia Castiglia, al GUP per il rinvio a giudizio poi ottenuto.

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