FUGGIANO: “LA SANITA’ PUGLIESE AL COLLASSO”

Il presidente provinciale di Idea contro Emiliano e le gestioni del centrosinistra pugliese

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“La sanità pubblica pugliese è al collasso”. E ‘ l’ennesimo grido d’allarme lanciato dall’avv. Salvatore Fuggiano, presidente provinciale di IDEA, che mette sotto accusa le amministrazioni regionali di centro sinistra.

“L’opera di smantellamento della sanità iniziata da Vendola – sottolinea – è stata scientificamente continuata da Michele Emiliano. L’assenza di un assessore alla Sanità ha determinato il caos assoluto e sta distruggendo tutta la macchina amministrativa. Negli anni passati, facendo leva sull’esigenza della razionalizzazione della spesa sanitaria e con la scusa della riconversione vocazionale, sono stati chiusi reparti negli ospedali di Canosa, Castellaneta, Fasano, Grottaglie, Manduria, Massafra, Mesagne, Mottola, San Pietro Vernotico, Statte, Terlizzi, Trani, Triggiano, eccetera. In questo modo è aumentata a vista d’occhio la migrazione dei nostri pazienti e, di conseguenza, il credito avanzato dalle altre regioni nei nostri riguardi”.
“Le cure fuori regione – prosegue Fuggiano -, hanno prodotto per il sud un disavanzo di oltre un miliardo di euro e ciò annulla qualsiasi tentativo di Emiliano di presentare i conti con accenti positivi: si vanta di un risparmio sulla spesa sanitaria regionale che non c’è mai stato, senza contare le ingenti somme spese dalle famiglie dei malati di cui nessuno tiene conto.
Questo insensato e dannoso riordino del sistema sanitario regionale, di cui la sinistra regionale tenta assurdamente di farsi vanto, determina quotidiani disagi, che incidono negativamente sul diritto costituzionale alla salute dei cittadini. Infatti, molti pugliesi e soprattutto gli utenti della nostra provincia, sono costretti a rinunciare alle cure, non avendo sufficienti risorse economiche per sostenere le spese”.
Il coordinatore di Idea porge una riflessione. “Una reale razionalizzazione del sistema sanitario – aggiunge – non può prescindere dalla minimizzazione della mobilità, e per questo sarebbe necessaria una diffusione capillare di presidi sanitari pubblici diagnostici e di pronto intervento con controllo di qualità delle prestazioni sanitarie”.

La chiusura è dedicata al capoluogo jonico. “Che dire su Taranto e la ex Ilva ? E’ insostenibile il dilemma lavoro contro salute e vita. La diffusione di questi presidi, permetterebbe di abbattere finalmente anche le ataviche lunghe liste di attesa, dilatate per la fallimentare gestione di Emiliano, e che come dichiarato da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, hanno perfino ingenerato problematici fenomeni di corruzione”.

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