MORRA: “LA MAFIA ADESSO E’ DAPPERTUTTO”

L'intervento a Taranto del presidente della commissione parlamentare antimafia

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(AGI) – Taranto, 8 mag – “La Puglia, così come tutte le altre regioni, è stata sempre attenzionata in passato. Adesso si è capito che non è sufficiente osservare il Sud e le quattro regioni nelle quali si allocavano tradizionalmente le mafie. Pertanto, la commissione farà attenzione più che prima anche a territori, soprattutto settentrionali, che un tempo si consideravano secondari rispetto alla presenza di mafie”. Lo ha detto oggi in Prefettura a Taranto il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, avviando – con una rappresentanza della stessa commissione – il ciclo di audizioni con le forze di polizia e i vertici della magistratura dell’area prima di spostarsi domani e dopodomani a Foggia per fare altre audizioni. “La Puglia deve essere un territorio particolarmente attenzionato anche perché – dice Morra- nella prospettiva di allargamento ad altri mondi, grazie all’apertura ed alla globalizzazione dei mercati, noi dobbiamo tenere conto delle realtà geografiche della nostra penisola. Quattrocento chilometri di costa – rileva Morra – che affacciano sulll’Adriatico, difronte al mondo balcanico, sono chilometri di costa che devono essere monitorati anche perché ci potrebbe essere un intreccio notevole tra mafie autoctone e mafie balcaniche. Che possono trovare in questo tratto di Adriatico un punto di incontro”. “In più – dichiara il presidente Morra – il tacco d’Italia, il Salento, offre delle organizzazioni criminali con delle caratteristiche proprie. Per fortuna l’emergenza Sacra Corona Unità non è più rimarchevole come lo era decenni fa, ma tutti sappiamo che il Foggiano merita attenzione, ma ci sono anche le province di Bari, di Brindisi, di Taranto. Sono tutti territori che meritano attenzione”. Per il presidente della commissione antimafia, “la nostra presenza non vuole destare preoccupazione ma vuole certamente essere un segnale di attenzione”. Su Brindisi, Morra ricorda “la concentrazione di centrali finalizzate alla produzione di energia ed é ovvio che le mafie non vanno a cercare solo le briciole, hanno interessi in tanti settori e noi anche su quelli dobbiamo tenere gli occhi aperti”.

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